lunedì 20 giugno 2011

No, il pollo no!

Mi è successa una cosa strana, dopo la lettura di Eating animals di Jonathan Safran Foer. 




Non mi ha convinto a diventare vegetariana perché a me il prosciutto di Parma, ad esempio, piace troppo. Io lo considero una delle prove non tanto dell' esistenza di Dio quanto della sua bontà. Anche una bella fiorentina, ogni tanto, non è un brutto vivere. Una bella fiorentina di qualità, bevuta con un buon bicchiere di Chianti. Continuo a credere che le proteine delle carne siano di qualità superiore rispetto a quelle dei legumi e quindi mangiare carne di buona qualità, in quantità modeste, non costituisce un pericolo per la salute. La specie umana si è evoluta anche grazie alla carne di mammuth, io non lo so cosa sarebbe successo se si fossero limitati a mangiare radici e piante. 

Ho letto nel libro di Foer notizie dettagliate su come vengono allevati mucche e maiali e sono descrizioni tremende. Ma il mio cervello è riuscito a dimenticarle. Mentre rimane indebilebile il ricordo della descrizione dell'allevamento di polli. Io, da quando ho letto il libro di Foer, non riesco più a mangiare pollo. E dire che mi piaceva, il pollo arrosto. Non è tanto una questione salutista ma mi si stringe il cuore nel pensare alla vita infelice che il pollo ha condotto, senza vedere mai la luce naturale beccando insetti in un pratino. 
E' buffo come i nostri sistemi di credenze e valori, se non stiamo a livellarli in nome della coerenza, si rivelino per quello che sono: un agglomerato magmatico di scelte sentimentali in continua evoluzione. 

Probabilmente non sarò mai vegetariana, però io il pollo da oggi non lo mangio più. 

domenica 12 giugno 2011

Semifreddo alla ricotta con mandorle, semi di papavero e vaniglia

Un dolce semplice e delicato



Per la base:
1 uovo
120 gr di farina
50 gr di zucchero
20 gr di burro ammorbidito 
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
un pizzico di sale
latte qb. 


Per la crema:
250 gr di ricotta 
100 gr di formaggio tipo philadelphia
1 tuorlo d' uovo
2 cucchiai di lamelle di mandorle
1 fiala di essenza di vaniglia
zucchero a velo
latte qb. 
semi di papavero


Sbatti l' uovo con lo zucchero, la farina e il burro ammorbidito. Aggiungi del latte se l' impasto non è abbastanza fluido. Ricordati del lievito e del pizzico di sale. Inforna a 180 gradi in uno stampo da plumcake per 20 minuti circa (controlla la cottura, in ogni caso, prima di spegnere il forno). Lascia raffreddare, taglia la copertura della base in modo da avere una base livellata e spugnosetta. 
Lavora con una forchetta il formaggio, aggiungi la ricotta a cucchiaiate, lo zucchero a velo, le lamelle di mandorle, la vaniglia e infine l' uovo. Ci sono due ingredienti che devi dosare con cura: lo zucchero a velo e il latte. Questo dolce è molto buono anche se non metti tanto zucchero nella crema ma in ogni caso aggiungi poco zucchero per volta e trova tu il livello di dolcezza che ti soddisfa. 
Il latte servirà invece a dare una consistenza cremosa al tutto, aggiungine poco per volta per evitare di ottenere una crema troppo liquida.
Versa sulla base nello stampo da plumcake. Aggiungi i semi di papavero. Lascia in frigo per qualche ora prima di mangiarlo.