martedì 4 dicembre 2012

Zuppa di cavolo nero e farro con semi di senape e cialda di pecorino


A me piace credere di aver scelto di vivere in Toscana ma so che è semplicemente capitato. Io pensavo all'Emilia, quando ero giovinetta, e ora invece da qui non mi ci stacco. Terra matrigna, di vini fantastici e piatti semplici, terragni. Dicevo sabato scorso ad un amico che l' esecuzione dei piatti toscani, comparati a quelli emiliani, campani e siciliani, è - mediamente - semplice in una maniera imbarazzante. Tutto sta nella qualità degli ingredienti, alcuni dei quali sono peculiarissimi. Il cavolo nero, per me, è solo toscano. Il farro è peculiarmente toscano. Poche settimane fa ho pensato che non volevo andare in un determinato ristorante perché ha cucina troppo toscana e son cose che mangio a casa. Non essendo toscana di natali, né di madre, l'ho presa come una rivelazione. Ormai, volente o nolente, e tra mareggiate burrascose di odio-amore, sono toscana.



Ingredienti per quattro persone:
12 foglie abbastanza grandi di cavolo nero
200 gr. di farro
4 cucchiaini di semi di senape
3 cipollotti freschi
1 peperoncino fresco
4 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
6 cucchiai di pecorino toscano grattuggiato

Butta il farro in acqua bollente salata e fallo cuocere per circa 40 minuti. Lava le foglie di cavolo nero e tagliale a strisce orizzontali dopo aver tolto le costole. In una pentola fai soffriggere i cipollotti tritati in 4 cucchiai d'olio, aggiungi il peperoncino schiacciato e i semi di senape. Dopo due minuti aggiungi le foglie di cavolo nero. Lascia cuocere per circa venti-trenta minuti, aggiungendo il sale. Versa due mestoli di acqua di cottura del farro sul cavolo nero. Scola il farro ormai cotto e aggiungilo al cavolo. A parte in un padellino ben caldo crea le cialde di pecorino, versandone un po' più di un cucchiaio per volta e avendo cura di girarle facendo abbrustolire solo i contorni. 

ps I semi di senape non sono toscani ma appartengono alla mia riserva di spezie indiane. Io odio essere troppo filologica in cucina.

Nessun commento:

Posta un commento