martedì 31 gennaio 2012

La zuppa del fetido Oriente

Fa freddo, fa ancora troppo freddo. Sembra addirittura che nevicherà. Comincio a pensare ai colori degli abiti primaverali ma fuori è un blocco uniforme di grigio. 

Il nome della zuppa nasce da una doppia frustrazione: 1) la frustrazione di sapere il Giappone associato esclusivamente a sushi e sashimi, mentre vengono ignorate le sue ottime zuppe di noodles e ramen; 2) la frustrazione di sapere difficilmente riproducibili queste zuppe, che sono piatti elaboratissimi e ricchi di ingredienti introvabili.


(Se hai tempo e voglia, guarda qualche altro video del canale Cooking with dog. Rimarrai sconvolto dalla maniacalità della cuoca ma anche dall' assurdità di avere un cane al fianco, mentre si cucina. Il cane giapponese non abbaia e non perde peli, secondo me non puzza nemmeno. Ricordo ancora il mio sconcerto quando una donna a Tokyo, durante un pranzo, disse di volermi mostrare le foto della sua daughter e tirò fuori dal portafoglio le foto di un cane). 



Quindi accontentati di avere in casa un mezzo litro di brodo vegetale, un po' di spaghetti di soia, una qualche erbetta aromatica e soprattutto la salsa di soia (senza la quale non avrà l' allure orientale). Butta gli spaghetti nel brodo che sta bollendo, aggiungi un filo d'olio, salsa di soia, prezzemolo. Lascia scivolare tutto in una ciotola fonda e sappi che alla fine stai mangiando un piatto che è vagamente consolante se fuori fa freddo ma anche sufficientemente esotico. Domani entri in ufficio e dici "Ieri sera mi son fatta un' ottima zuppa di spaghetti di soia" e sappi che ci sarà sempre la collega imbranata che ti dirà "Ma nooo, che brava, come si fa?".

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